Non è soltanto una vittoria. Non è solamente il raggiungimento di un importante traguardo sportivo. Il ritorno in Serie A1 del Bogliasco 1951 rappresenta un momento atteso, sognato e agognato a lungo da Daniele Magalotti. Primo e principale artefice della riconquista di un posto nel paradiso della pallanuoto da parte del collettivo biancazzurro.
Anche per uno che in vasca ha vinto quasi tutto, questa vittoria ha un sapore unico e speciale, che va ben aldilà del mero risultato agonistico. Lo intuisci dal suo sguardo, finalmente rilassato dopo tanti, troppi, mesi trascorsi ad accumulare tensioni. Lo comprendi totalmente dalle sue parole. Mai banali. Per nulla gratuite. Questa vittoria per Maga è l’unico modo che c’era per dimostrare la propria gratitudine a chi tre anni fa, malgrado tutto, continuò a credere in lui, dimostrandogli quella fiducia che oggi l’allenatore si sente in qualche modo di aver contraccambiato.
“Ho aspettato questo momento per tre lunghi anni – commenta a freddo dopo aver trascorso quasi insonne la prima notte dopo il trionfo – E ora che finalmente è arrivato voglio godermi ogni istante finché posso. Per me riportare questa squadra in A1 è davvero qualcosa di speciale perché mi permettere di togliermi un grande debito che avevo nei confronti del Bogliasco. Quando retrocedemmo, nel 2019, la società prese la non comune decisione di confermarmi, dimostrando di credere ancora in me nonostante le cose non fossero andate come sperato. E’ stata una scelta insolita nel mondo degli sport di , che in pochi avrebbero avuto il coraggio di prendere. Io per tre anni non ho potuto far altro che lavorare duramente per sdebitarmi, avendo la fortuna di avere al mio fianco ragazzi che hanno sempre fatto altrettanto. Per tutto questo tempo mi sono portato sulla schiena un peso enorme, assieme alla promessa solenne di ricambiare quella fiducia concessami il prima possibile. E adesso finalmente il momento è arrivato!”.
Quasi come in un film il successo che sublima il trionfo è giunto al termine di un crescendo di emozioni e sentimenti contrastanti che rendono il tutto ancora più gustoso. La vittoria al diciottesimo rigore nella bella contro la Vis Nova, per di più fuori casa, è stato un concentrato di colpi di scena che farebbero impallidire il miglior sceneggiatore hollywoodiano: “Ciò che è accaduto ieri è stato davvero incredibile. Ho rivissuto ogni momento della gara durante la notte e ancora mi vengono i brividi a pensare a come si è sviluppata. Dopo 10 minuti ci siamo ritrovati quasi senza accorgercene sotto di quattro e per molti, forse, eravamo spacciati. Ma sentire gli Irriducibili che continuano a cantare e a sostenerci ci ha dato una carica incredibile. La nostra rimonta è iniziata lì, grazie a loro. Anche se poi le emozioni non sono certo finite. Abbiamo rimesso in piedi la baracca e poi ce la siamo giocata punto a punto, fino ai rigori. Per nostra fortuna ora possiamo dire che più bello di così non poteva essere”.
Un momento che Maga vuole gustarsi e condividere con tutti coloro che in qualche modo hanno contributo a renderlo possibile: “Se parto con i ‘grazie’ stiamo qui fino a domani e comunque dimenticherei sicuramente qualcuno. Però è giusto farlo. E allora ovviamente ringrazio la società, gli sponsor, i tifosi, che anche ieri come del resto in tutta la stagione ci sono stati vicino in maniera straordinaria, mia moglie Monica, che mi ha sopportato e supportato, e ogni componente del mondo bogliaschino. Ma soprattutto voglio ringraziare il mio capitano, (Gimmi Guidaldi, ndr) e lui sa perché, e ognuno dei 14 giocatori che hanno contribuito all’impresa: conoscerli è stata una fortuna, aver avuto la possibilità di allenarli un privilegio. Se non fosse stato per loro non starei vivendo questo momento. Sono loro i veri protagonisti di questa promozione. Un pensiero speciale va infine ad Alessandro Canepa, costretto a fermarsi sul più bello a causa di un incidente che gli ha negato la gioia di prendere parte a quei playoff a cui teneva tanto. Se siamo qui, oggi, è anche merito suo. E comunque sono certo che avrà tempo e modo per rifarsi”.
Del resto se ogni storia ha la sua morale, quella di questa è che prima o poi nella vita c’è un tempo per tutto. Per il dolore e per la gioia, per la sconfitta e per la vittoria, per incassare e per sdebitarsi. Basta saper aspettare. Vero Maga?
(Foto di Mari.Ka Torcivia)