Che rumore ha la felicità? Se lo chiedete a Carlotta Malara vi risponderà che per lei è quello della notifica del suo cellulare. Un suono forse non proprio bellissimo ma che per il portiere del Bogliasco ha assunto qualche giorno fa la stesa dolce melodia di un coro di angeli.
E’ attraverso un messaggino ricevuto all’improvviso sul proprio telefono che Totta ha infatti ricevuto la più grande notizia che uno sportivo possa attendersi: la chiamata in Nazionale: “In realtà più che un con messaggio vero e proprio – racconta la neoazzurra – sono venuta a conoscenza della convocazione quando ho visto che il mio numero era stato inserito all’interno del gruppo Whatsapp del Setterosa. Per qualche secondo non ho capito bene cosa stesse accadendo. Ho pensato ad un errore o ad uno scherzo. E mentre cercavo di riacquistare un po’ di lucidità sullo schermo dello smartphone è arrivata la conferma: ero stata convocata per il collegiale della prossima settimana ad Ostia”.
La lucidità di cui parla Totta è però durata ben poco, lasciando immediatamente spazio ad altri sentimenti: “A quel punto sono scoppiata a piangere come una matta. Non riuscivo più a fermarmi. Piangevo e singhiozzavo. Non ero neppure in grado di rispondere al messaggio. Solo quando mi sono finalmente un po’ calmata ho avvertito mia mamma e il mio fidanzato Federico. E lì giù di nuovo a piangere…”.
Nelle lacrime più dolci della sua vita Carlotta ha mescolato sentimenti contrastanti. Da una parte l’orgoglio di chi vede ricompensati i tanti sacrifici fatti fin qui; dall’altra la gioia indescrivibile di chi sa di essere davanti alla materializzazione di un sogno. Il tutto completato da un pizzico di comprensibile agitazione: “Avevo già partecipato ad un collegiale con l’Under 19 e poi avevo vinto l’argento con la Nazionale Universitaria nel 2019. Ma questa chiamata ha tutto un altro sapore e ben altro valore. E’ il segnale che ciò che sto facendo è fatto bene. Però voglio fortemente che questo per me sia innanzitutto un punto di partenza. Certo, se sono stata chiamata è per quanto ho fatto fin qui. Ma ritengo che il grosso del lavoro, per me, arrivi soltanto adesso. Vivo un sogno e non voglio terminarlo. Ovviamente l’ansia che mi sta salendo ora dopo ora è tantissima. Ma sono convinta di riuscire a trasformarla in energia positiva per permettermi di dare il massimo di me stessa”.
Ad Ostia Carlotta troverà altre tre ragazze cresciute come lei nel settore giovanile del Bogliasco: Dafne Bettini, Agnese Cocchiere e Giulia Viacava. L’ennesima dimostrazione di come il settore giovanile biancazzurro sia sempre più la vera culla della pallanuoto italiana: “Credo che questo sia un grande riconoscimento al lavoro della società e di Mario (Sinatra, ndr) che ci hanno letteralmente cresciute e formate a questa disciplina prendendoci da bambine e accompagnandoci fino all’età adulta. A proposito di Marione, quando ha saputo della mia convocazione non ha detto granché, com’è del resto nel suo carattere. Ma nei suoi occhi, che ormai ho imparato a leggere, ho visto una gioia enorme. Quanto a me ritrovare alcune ragazze che già conosco sarà un aspetto molto positivo perché mi permetterà in qualche modo di inserirmi al meglio in un gruppo nuovo e riuscirà a farmi sentire un po’ a casa”.
Quella casa da cui in queste soleggiate giornate che segnano il confine tra l’inverno e la primavera Carlotta si perde nell’azzurro mare di Bogliasco. Un azzurro intenso come quello che tra qualche giorno abbandonerà il regno dei suoi desideri per diventare realtà.