Per un quarto di secolo sono stati l’ottavo uomo in vasca. La spinta emotiva in grado di lanciare il cuore dei nostri ragazzi oltre ogni ostacolo. La loro voce e il battito dei loro tamburi sono riecheggiati in ogni piscina d’Italia, varcando anche i confini nazionali. Ora però l’avventura degli Irriducibili Bogliasco giunge al capolinea.
“Non avremmo mai voluto che arrivasse questo momento – fanno sapere i vertici del movimento ultrà attraverso un comunicato diffuso nei giorni scorsi – ma dopo una lunga e sofferta analisi abbiamo constatato che non ci sono più i presupposti anagrafici, sociali e culturali per andare avanti. Oggi finisce la storia del nostro gruppo ma dentro di noi l’amore per il nostro Bogliasco rimane immutato”.
Una decisione accolta con dispiacere e rispetto dal presidente del Bogliasco 1951, Simone Canepa: “Farà effetto alzare la testa e non vedere le bandiere degli Irriducibili. Spero che l’affetto che in questi anni hanno mostrato verso i nostri colori sia un’eredità che le nostre formazioni manterranno in vasca. Da quando sono diventato presidente il loro supporto non è mai mancato. Ricordo la finale di Monterotondo quando, con la squadra sotto di 4 gol, non hanno mai smesso di cantare dando il la alla nostra rimonta. Ma anche lo spettacolo dei derby con il Camogli, le lunghissime trasferte in Sicilia oppure l’ultima partita in casa che ha segnato la retrocessione con la squadra uscita fra gli applausi e un tifo che continuava dopo la fine della partita. Ricordi indelebili che fan sì che ci sarà un prima e dopo gli Irriducibili. Siamo fieri di averli avuti al nostro fianco”.
La corsa degli Irriducibili finisce qui. Ciò che hanno scritto accanto ai nostri ragazzi durerà per sempre. Forza Bogliasco!