Se si attendeva una risposta dopo il brutto e pesante scivolone con l’Arenzano questa non solo è arrivata ma è stata anche positiva. Nella difficile trasferta di Torino, resa ancor più complicata da una serie di fattori contingenti, tra i quali la mancanza di due giocatori squalificati la cui defezione è stata comunicata soltanto a poche ore dalla partenza per il Piemonte, il Netafim Bogliasco 1951 ha rialzato la testa, portando a casa un ottimo pareggio: “Volevamo voltare pagina per metterci subito alle spalla la sconfitta Arenzano – spiega Filippo Gavazzi – e, anche se la vittoria non è arrivata, malgrado a un certo punto sembrava potessimo raggiungerla, credo che la prestazione offerta a Torino sia stata tutto sommato buona. In particolare siamo stati bravi ad andare oltre le difficoltà. Non mi ricordavo una vasca così ostica come in effetti è stato. Motivo in più per compiacersi di un buon risultato ottenuto contro una squadra forte e in salute”.
Se la sfida della Monumentale è stata una battaglia, di tenore ben diverso si presenta la gara di domani alla Vassallo contro il Marina di Carrara, squadra attualmente domiciliata al terzultimo posto nella classifica del girone Nord di Serie A2. Ciò non significa che Bogliasco parte vincitore: “Se c’è una cosa che la sconfitta di Arenzano ci deve aver insegnato – prosegue Gavazzi – è quanto sia pericoloso abbassare la guardia. Farlo significa incorrere nel potenziale rischio di un’altra figuraccia, oltre che di un altro passo falso. E francamente non possiamo più permettersene. Le gare si vincono in acqua e da qui a fine campionato vogliamo cercare di vincerne il più possibile. Sappiamo che si attendono partite molto difficili ma la nostra preparazione è finalizzata ad ottenere il massimo della parte conclusiva della stagione”.
Uscendo un po’ dalla specifica realtà bogliaschina e provando ad allargare lo sguardo alla pallanuoto in generale, anche Gavazzi si trova d’accordo con chi, come il suo tecnico ed ex compagno di squadra Gimmi Guidaldi, trova eccessivamente frammentato il gioco attuale a causa dei tanti, troppi, falli che in ogni gara vengono fischiati dagli arbitri: £Anch’io in effetti ho notato che la tendenza della pallanuoto è quella di fischiare tantissimi falli. E anch’io come Gimmi guardo con un po’ di diffidenza a queste novità. Sarà che sono della vecchia scuola, figlio di una pallanuoto più fisica e libera, ma preferisco le partite in cui si dà più spazio al gioco e meno ai fischi. Però se la tendenza è questa, e lo è ormai da un paio di anni, significa che le indicazioni sono chiare e noi non possiamo far altro che adeguarci”.