Mille giorni dopo Bogliasco riabbraccia la Serie A1 maschile.
A tre anni e mezzo di distanza da quel tragico (sportivamente parlando) 22 maggio 2019 la Gianni Vassallo, tempio del nuoto levantino, è pronta a ritornare protagonista di quella dimensione che per storia ed ambizione le appartiene di diritto. Archiviati il preambolo di Coppa Italia e il debutto esterno in campionato di cinque giorni fa a Siracusa, in casa Ortigia, ora per 𝐆𝐢𝐦𝐦𝐢 𝐆𝐮𝐢𝐝𝐚𝐥𝐝𝐢 e compagni è finalmente arrivato il momento di raccogliere l’affetto e il calore della propria gente. Possibilmente cercando di cancellare proprio l’opaca prestazione in terra siciliana: “La nostra parola d’ordine – ammette il capitano – deve essere voltare pagina. A Siracusa siamo scesi in vasca non certo nelle condizioni migliori, lottando tra mille difficoltà, fisiche ma anche logistiche. Ma al di là dei facili alibi abbiamo perso nettamente contro una squadra di altissima fascia. Purtroppo la pallanuoto non è il calcio dove spesso anche il pronostico più chiuso si può sovvertire. Il nostro sport, ahimè, è sempre più fatto di partite dall’esito preventivato e quella di domenica per noi era una di queste. La sconfitta è stata sicuramente pesante ma, come ha voluto sottolineare coach Magalotti dopo la sirena, l’errore che non dobbiamo commettere è quello di abbatterci e di farci demoralizzare da essa”.
Per provare a rialzare la testa Bogliasco dovrà però cercare di battere il Posillipo, altra compagine storica della nostra pallanuoto, reduce da una bella campagna di rafforzamento in estate: “Mi aspetto una partita per noi molto difficile contro una squadra di buon livello che credo non avrà problemi nel disputare un ottimo campionato. Se fino ad agosto erano una squadra con diverse lacune, dopo hanno cambiato letteralmente volto mettendo a segno tre colpi importanti che hanno permesso al collettivo di innalzare il proprio tasso di qualità e di esperienza. Dal nostro punto di vista dovremmo cercare di fare ciò che non c’è riuscito a Siracusa, giocando al massimo della concentrazione e sperando magari in una loro giornata storta. Dovremmo poi riuscire a sfruttare il calore del nostro pubblico che è sempre un’arma in più. Sarebbe se non altro il modo migliore per ringraziarli visto i sacrifici che sempre fanno per starci vicino. Come avrebbero fatto anche sabato scorso in Sicilia se il ritardo del nostro aereo non avesse fatto slittare la gara di 24 ore rendendo di fatto inutile il loro lungo viaggio attraverso tutt’Italia”.
Per Guidaldi ogni incrocio con Posillipo rappresenta anche un’occasione per sfogliare l’album dei ricordi, risalendo fino agli albori della propria carriera, quando ancora giovanissimo vestì proprio la calottina rossoverde: “Di quella esperienza ho solo ricordi belli. Innanzitutto perché ero molto più giovane ma soprattutto perché vissi un periodo davvero fantastico. Ero allenato da colui che in gioventù era il mio idolo (Carlo Silipo, ndr) e già questo di per sé era un fattore incredibile per me. Ma ricordo anche un grande gruppo, molto unito sia dentro che fuori l’acqua. E poi non posso dimenticare i tanti chili che ho preso a furia di mangiare pizze, mozzarelle e paste. Ogni occasione era buona per mettere a rischio la dieta. E io francamente penso di non averne persa neanche una…”.