E’ di nuovo vigilia di campionato per i ragazzi del Netafim Bogliasco 1951. Archiviata la pesante sconfitta subita mercoledì a Trieste, per i biancazzurri è già tempo di concentrarsi sul prossimo avversario. Domani pomeriggio, alle 15, alla Vassallo arriverà infatti la Rari Nantes Salerno, in quello che classifica alla mano si preannuncia come l’ennesimo scontro diretto tra due formazioni in lotta per la salvezza.

“Quella di domani sarà una gara fondamentale che dovremo cercare a tutti i costi di vincere – sostiene il direttore sportivo del Bogliasco, Gianni Fossati – Finora in casa abbiamo raccolto meno di quanto sperato e adesso non possiamo più permetterci passi falsi. Dobbiamo puntare ai tre punti e lottare fino all’ultimo per conquistarli. Conosciamo il valore del Salerno, che non è assolutamente basso. Ma conosco anche il nostro di valore e ritengo che non sia inferiore a quello dei nostri avversari, anche se spesso abbiamo la tendenza a sottovalutarci, ritenendoci inferiori ai nostri rivali. Se c’è una cosa che voglio sottolineare è proprio questa: troppe volte, soprattutto nelle gare che consideriamo già perse in partenza, non ci esprimiamo sui nostri livelli. È successo anche a Trieste mercoledì sera. E prima ancora con Ortigia e Brescia. Vorrei che ciò non accadesse più”.

Un aspetto, quest’ultimo che il ds biancazzurro tiene a ribadire in maniera netta: “Nel nostro organico ci sono tutti ragazzi che valgono questa categoria e lo hanno dimostrato più volte in passato. Gradirei che lo facessero in ogni gara, anche quando affrontiamo le corazzate del torneo e la sconfitta appare inevitabile. Di fare figuracce in giro per l’Italia non ne ho alcuna voglia. È giunta l’ora di cambiare registro. Se non altro in segno di rispetto verso una società che ha fatto enormi sacrifici per riconquistare la A1 e ne continua a fare nel tentativo di mantenerla. Ma lo dobbiamo anche a tutti quegli sponsor e a quei tifosi che ci sostengono sempre e che non meritano di essere ricambiati con simili prestazioni. Perdere ci sta, fa parte dello sport. Arrendersi prima ancora di giocare viceversa non è concepibile”.