Il ricordo di tutti era quello del 9 ottobre scorso quando il Quinto, nel raggruppamento iniziale di Coppa Italia, inflisse al Netafim Bogliasco 1951 un sonoro 17-4 a domicilio. Una sconfitta talmente netta e pesante che dal remake di campionato, andato in scena oggi ad Albaro, pareva impossibile attendersi un esito differente. Invece il mese e mezzo trascorso da allora ha mescolato abbondantemente i valori delle due contendenti, facendo lievitare soprattutto il livello del collettivo guidato da Daniele Magalotti. Tanto che l’esito del derby odierno è rimasto a lungo sospeso e molto più incerto di quanto non racconti il 12-9 finale a favore dei genovesi padroni di casa.

Pur privi dello squalificato capitan Guidaldi, i biancazzurri se la sono giocata alla pari per quattro tempi, evidenziando ancora una volta gli importanti progressi già mostrati nelle ultime uscite. Alla fine la differenza l’hanno fatta l’esperienza e la classe delle individualità biancorosse, salite in cattedre nelle fasi salienti della sfida per indirizzarla verso la formazione locale. “Una sconfitta non è mai piacevole, soprattutto in un derby – ha affermato a caldo coach Magalotti – ma oggi avevamo di fronte un avversario che ha qualcosa più di noi e alla fine lo ha dimostrato, soprattutto nel saper gestire meglio i momenti topici della gara. Noi, viceversa, pur disputando un buon incontro, abbiamo commesso qualche errore evitabile che alla lunga è risultato decisivo. Prendiamo però atto della grande crescita che c’è stata in questo mese e mezzo che ci ha separato dalla partita di Coppa Italia. Sapevo che quelli di allora non eravamo noi, ora ne ho la certezza. Ma dobbiamo proseguire su questa strada e migliorare ancora perché il torneo è lungo e difficile e le avversarie non stanno certo ad aspettare noi”.

Venendo alla cronaca, la vasca ha fatto capire presto che le cose sarebbero andate diversamente rispetto all’ultimo incrocio biancorossazzurro. Bogliasco infatti è sceso in acqua privo di qualsiasi timore o ricordo negativo portandosi per ben quattro volte in vantaggio nella prima frazione grazie alle prodezze della premiata ditta Mudrazija-Radojevic. La doppia doppietta del duo balcanico non è tuttavia servita per distanziare un Quinto bravo a rispondere sempre colpo su colpo agli schiaffi degli ospiti, sancendo il 4 pari di fine primo quarto. Il primo vantaggio locale arrivava in avvio di secondo tempo, venendo però presto ribaltando dall’uno-due ospite firmato da Brambilla-Mudrazija. Al cambio vasca erano tuttavia i genovesi ad arrivare con la testa avanti, dopo aver a loro volta invertito l’inerzia della sfida nei secondi conclusivi della frazione. Un’inerzia che proseguiva nel terzo tempo, quello che a conti fatti deciderà l’intero esito della contesa. Sfruttando l’onda favorevole i ragazzi di Bittarello spedivano i rivali a meno tre, vanificando anche la rete in superiorità numerica firmata dal capitano bogliaschino di giornata Jack Boero. L’ex quintino si ripeteva anche in avvio di quarto tempo, rispondendo al precedente gol del biancorosso Molina. Ma malgrado la volontà di continuare a lottare fino all’ultimo secondo e nonostante il nono centro raggiunto con Canepa, il gap restava ormai impossibile da colmare. Il Quinto si prendeva i tre punti, il Bogliasco si consolava con la consapevolezza di essersela giocata a viso aperto e di veleggiare sulla rotta giusta.

TABELLINO

IREN GENOVA QUINTO-NETAFIM BOGLIASCO 1951 12-9

IREN GENOVA QUINTO: F. Massaro, N. Gambacciani 1, A. Di Somma 2, Villa, G. Molina Rios 2, R. Ravina 5, A. Fracas, A. Nora 1, N. Figari, P. Mijuskovic 1, M. Gitto, J. Gambacciani, Valle. All. Bittarello

NETAFIM BOGLIASCO 1951: E. Prian, A. Bottaro, D. Broggi Mazzetti, F. Gavazzi, J. Blanchard, M. Vavassori, N. Mudrazija 3, F. Brambilla Di Civesio 1, G. Boero 2, F. Radojevic 2, D. Puccio, A. Canepa 1, A. Di Donna. All. Magalotti

Arbitri: Brasiliano e Castagnola

Note

Parziali: 4-4 3-2 3-1 2-2 Usciti per limite di falli N. Gambacciani (Q) e Fracas (Q) nel terzo tempo. Superiorità numeriche: Quinto 3/6 e Bogliasco 6/11 + 3 rigori. Gavazzi (B) fallisce un rigore (alto) nel terzo tempo. Spettatori 700 circa