La fatica come bussola, il successo come meta.
Alessia Mauceri ha deciso di dedicare la propria vita alla scienza, iscrivendosi al corso di studi universitari in biotecnologie. Eppure dimostra di conoscere bene anche il pensiero dei grandi classici, come Seneca e Virgilio, i quali teorizzavano come non esistesse una via semplice per arrivare alle stelle. Un pensiero che la guida anche nella sua vita da atleta: “E’ vero – ammette la numero 5 del Bogliasco – mi piace faticare e cerco di impegnarmi sempre a fondo in tutto ciò che faccio. Amo la fatica soprattutto in vasca, dove nutro anche la speranza di poter in qualche modo trascinare con il mio esempio anche le molte compagne più piccole che giocano in prima squadra al mio fianco. Io sono stabilmente in A1 già da tre anni ma questa è forse la prima stagione in cui sento di poter essere realmente protagonista. Un po’ perché sento di essere cresciuta molto in questi anni e poi perché, malgrado la relativamente poca esperienza che ancora possiedo, sono comunque ormai una delle veterane di questo gruppo”.
Se nello spogliatoio Alessia prova a dare consigli alle colleghe più piccole, in casa è ancora lei a ricevere suggerimenti e a scambiarsi opinioni con il resto della famiglia. D’altronde con un papà come Gianluca, che vanta un passato agonistico nell’acqua clorata, e un fratello come Federico, in rampa di lancio nella prima squadra maschile, il tema che più emerge in casa Mauceri non può che essere uno: “In effetti in casa mia la pallanuoto è probabilmente l’argomento principale delle nostre conversazioni, con papà che dà consigli sia a me che a mio fratello. Anche con Fede parliamo molto ma nonostante io sia più grande di lui, il ruolo di marcatore lo ricopro solo da poche partite, a differenza sua che invece lo fa da parecchi anni ormai. E quindi prima di cominciare a dargli qualche consiglio aspetto di aver fatto ancora un po’ di esperienza…”.
Venendo a questioni prettamente di vasca, domani, con la gara interna con l’Ancona (diretta Facebook dalle 15) per il Bogliasco inizia la seconda fase del campionato. Una fase denominata formalmente playout ma che di fatto non metterà a rischio la permanenza in A1 di nessuna delle formazioni che vi prendono parte. Un girone a quattro squadre comunque importante per testare i progressi del collettivo di Mario Sinatra: “Siamo in un raggruppamento nel quale potremo giocarcela con tutte le avversarie e allo stesso tempo continuare nel nostro percorso di crescita – prosegue Alessia – Ciò non significa che la prima parte non ci si sia stata utile, pur nelle difficoltà incontrate nell’affrontare squadre molto forti come Verona e Padova. Al contrario, confrontarsi con giocatrici simili è comunque un modo per capire dove si può arrivare e quali obbiettivi si possono superare. Ora però sarà un’altra storia e, come si è già visto due settimane fa con il Trieste, ci attendono partite emozionanti ed equilibrate dove finalmente potremo giocare anche per la vittoria e non solo per fare bella figura”.
Perché va bene faticare ma ogni tanto ci vuole anche qualche sorriso…
Testo: Uff. Stampa Bogliasco 1951
Foto: Carlo Rinaldi