Passata la breve pausa pasquale, per il Netafim Bogliasco 1951 è tempo di tornare in acqua ed affrontare uno dietro l’altra le ultime cinque giornate di campionato. Giornate che si prospettano molto impegnative e che che rendono ancora più preziosa la recente pausa dalle ostilità: “In realtà di riposo ne abbiamo fatto ben poco – spiega Alessandro Canepa – La pausa al contrario ci è servita per lavorare ancor più intensamente in vista del finale di stagione. Non bastassero gli allenamenti ci sono state poi le tre gare del torneo di Pasqua, il cui esito non è stato quello sperato ma la cui importanza per testare la nostra condizione è stata molto alta. Ora si torna a fare sul serio per finalizzare tutto il percorso fatto fino ad oggi”.
Un percorso che nelle sue ultime curve presenterà bivi decisivi per l’avvenire biancazzurro. Come l’incrocio interno con la Florentia e quello della settimana successiva in casa del Brescia. Rispettivamente le squadre che precedono e inseguono il Bogliasco in classifica. Anche se il prossimo ostacolo sul cammino bogliaschino si chiama President Bologna, compagine ultima in graduatoria ma da affrontare domani in trasferta alla Carmen Longo: “Sappiamo che nelle prossime settimane ci attendono sfide fondamentali per il nostro futuro – prosegue l’attaccante biancazzurro – Dalla gare con Florentia e Brescia dipenderà gran parte della stagione. Ormai non possiamo più arrivare primi ma faremo di tutto per conservare il secondo posto e presentarci al meglio ai playoff. Prima però c’é da affrontare la trasferta di Bologna. Una partita che, per quanto possa apparire scontata, non deve farci illudere di partire con i tre punti già in tasca. Ovviamente la classifica parla chiaro e dice che il valore tra noi e loro è decisamente sbilanciato verso Bogliasco. Ma anche in gare come questa le difficoltà sono sempre dietro all’angolo e noi dobbiamo essere sufficientemente concentrati per non farci sorprendere”.
Seppur ancora giovanissimo, Canepa ha ormai talmente tante gare in prima squadra alle sue spalle da poter essere considerato un veterano di questa formazione. “Non mi reputo un senatore però anno dopo anno sento sempre di più addosso il peso e l’onore di una calottina che indosso fin da bambino. Gli allenatori che ho avuto nelle giovanili mi hanno insegnato cosa significa poter difendere questi colori. È una lezione preziosa che porto sempre dentro di me. Sento questi colori quasi come una seconda pelle e quando entro in acqua cerco sempre di onorarli e di trasmettere il loro valore anche ai miei compagni”.