Sport e studio. Nell’immaginario collettivo due mondi all’apparenza agli antipodi e inconciliabili fra loro. La realtà però spesso supera anche i pregiudizi, raccontandoci storie diverse. Come quella di Giulia Millo, campionessa in acqua e studentessa modello fuori.
Da oltre 15 anni le giornate dell’attuale capitano del Bogliasco sono caratterizzate dall’odore pungente del cloro della Gianni Vassallo. E’ qui che Giulia è cresciuta, passando le sue giornate a forza di bracciate scandite dal numero di vasche completate. Allenamenti ripetitivi, spesso noiosi, di certo massacranti, alla cui fatica da un paio d’anni si è aggiunta la volontà di garantirsi un futuro anche al di fuori dell’agonismo. D’altronde per quanto sia nobile la pallanuoto non è certo uno di quelli sport che ti consentono di concentrarsi solo su di essi. Anzi, spesso proprio l’ampio divario esistente tra gli sforzi quotidiani che la vasca richiede e la scarsa riconoscenza economia che se ne ottiene in cambio diventa la prima causa di abbandono della disciplina.
Il sogno di diventare avvocatessa tuttavia non ha impedito alla nostra Giulia di continuare a fare ciò che più ama, malgrado ciò comportasse un sovraccarico di sacrifici fisici e mentali. Troppo forti le emozioni che si provano a stringere fra le mani quel pallone giallo che da quando era bambina rappresenta il suo gioco prediletto. Una sorta di coperta di Linus dalla quale è impossibile staccarsi. Anche se ciò significa dover convivere con rinunce e privazioni accentuate ulteriormente dalle incombenze accademiche. Uno sforzo doppio che oggi in qualche modo le viene legittimamente riconosciuto. Nei giorni scorsi l’Università degli Studi di Genova, l’ateneo al quale è iscritta, le ha infatti assegnato una borsa di studio per meriti sportivi in grado di coprire tutti i costi annui del suo corso. Un riconoscimento non certo casuale dal momento che Giulia è risultata essere l’atleta col punteggio più alto tra gli oltre duecento che hanno partecipato al bando di concorso. Merito soprattutto dei tanti trofei conquistati con la calottina biancazzurra sia a livello giovanile che seniores. Ma anche delle soddisfazioni guadagnate con le varie rappresentative nazionali, tra le quali spicca la medaglia d’argento vinta alle Universiadi 2019.
Un regalo inaspettato per Giulia che alle selezioni non voleva neppure partecipare, convinta, erroneamente, di avere poche chance di successo. E invece la sorte ha saputo sorprenderla portandole in dote un dono che la ripaga solo in minima parte dei mille sforzi quotidiani compiuti negli ultimi 15 anni. Un dono che non allieverà di un grammo le sue fatiche, né quelle sportive né quelle universitarie, ma che se non altro riconosce i meriti di una ragazza convinta che il sacrificio più grande sia quello di arrendersi.