L’esilio è finito, ma il rientro a casa non sarà una festa. A dieci mesi di distanza dall’ultima volta domani pomeriggio le ragazze del Bogliasco torneranno a tuffarsi nelle acque amiche della Vassallo in una gara ufficiale. Un momento atteso ed agognato per oltre 300 giorni che purtroppo per le protagoniste non avrà la degna cornice che si meriterebbe. Ad assistere e sostenere Millo e compagne contro le vicecampionesse d’Italia del Padova, nel secondo turno di Serie A1, non ci sarà infatti il colorato drappello di tifosi che abitualmente colora gli spalti della vasca levantina ma soltanto pochi addetti ai lavori, in osservanza ai rigidi protocolli anti-covid che caratterizzano questo difficile periodo.
Una mancanza di cui si sarebbe fatto ovviamente a meno e che rischia di guastare la prima gara casalinga delle biancazzurre dopo quasi un anno di astinenza: “Tornare a giocare alla Vassallo è una gioia enorme – spiega la vicecapitana Rosa Rogondino – questa è casa nostra e anche se in questi lunghi mesi l’abbiamo frequentata quotidianamente per allenarci, non poterci disputare un incontro vero è qualcosa che ci mancava parecchio. Purtroppo il rientro non sarà come ce lo aspettavamo. Speravano in una grande giornata di festa. E invece sarà come giocare nel deserto, in un’atmosfera a dir la verità anche un po’ deprimente. Tuttavia dobbiamo comunque rallegrarci per il fatto di poter essere di nuovo in acqua dopo una pausa che sembrava destinata a non finire mai”.
A fronteggiare le bogliaschine, come detto, ci sarà il Plebiscito Padova, formazione che da oltre un lustro veleggia stabilmente nei piani altissimi della pallanuoto tricolore. Una squadra fortissima che tuttavia nel suo percorso di avvicinamento alla sfida ha incontrato non poche difficoltà. L’esordio in campionato contro Trieste, in calendario tre settimane fa, è stato rinviato a causa di alcuni casi di positività al coronavirus riscontrate tra le atlete venete. Casi che purtroppo hanno continuato ad affliggere il collettivo biancorosso anche nei giorni scorsi, turbando la regolare preparazione alla sfida di domani e costringendo al rinvio anche la gara con lo stesso Bogliasco inizialmente programmata per sabato scorso: “Sulla carta loro sono molto più forti di noi – prosegue Rogondino – e in una gara ‘normale’ non ci sarebbe pronostico. Ma questa volta noi abbiamo questo piccolo vantaggio di esserci potute allenare tutte assieme, senza intoppi. Cosa che purtroppo a loro non è riuscito. La situazione che stanno vivendo non è affatto bella e mi auguro che possano uscirne presto e che tutte le ragazze stiano bene”.
Tra le particolarità di una stagione inevitabilmente anomala, per Rogondino ce n’è una in più. Molte delle sue attuali compagne di squadra sono state infatti in passato sue allieve nella formazione Under 13, selezione da lei allenata. Un percorso certamente singolare per quelle giovani atlete che si ritrovano a condividere lo spogliatoio di prima squadra con chi ha avuto il merito di introdorle all’agonismo: “In effetti è una situazione molto strana – rivela la numero 8 biancazzurra – nella pallanuoto succede spesso che chi allena le giovanili prima o poi si ritrovi i suoi allievi come compagni ma a me non era mai accaduto e devo un po’ abituarmici. Molte delle ragazze passate in prima squadra in questa stagione le ho allenate negli ultimi 4 anni e non è facilissimo gestire una situazione del genere. E’ chiato che tra noi ci sia una confidenza differente, una sorta di rispetto nei miei confronti che altre compagne non hanno. Ma è anche bello vivere certe sensazioni perchè mi sento di poterle trascinare in una dimensione nuova che per certi versi rappresenta un po’ la chiusura di un percorso iniziato quando loro erano poco più che bambine e che prosegue oggi che ormai sono quasi donne”.